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A PEZZI

by Flavio Pirini

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la scodella 05:03
E invece le ho dimenticate le tue sigarette Le ho lasciate sul tavolo con le cose non dette Insieme alle emozioni lasciate cadere alle buone intenzioni dentro al bicchiere Come sarò da vecchio se mai ci arriverò starò lì con l’orecchio teso ai rumori del bar poi scriverò una lettera in piedi in mezzo al vicolo e aspetterò la tua risposta sarebbe già un miracolo Mi sembra già ridicolo Non serve a niente perdersi ad aspettar mattino e credersi dei gran signori a bere birra al baracchino A vivere a milano vien solo freddo nelle ossa non serve a niente il vino nella scatola di latta ti ho già messa Più cerco di essere chiaro più criptico il lessico inciampa da sé più voglio bere e più è amaro il calice della virtù Così nell’incendio il fumo più acre fa da cortina a una vita mediocre e mentre intorno scompare la luce si spegne anche l’ultima brace Ma ecco si riga di sole il muro della cucina dolce come una malinconia te lo ricordi quand’eri bambina Il gatto passa sotto la tapparella il pane si inzuppa nella scodella e sulla faccia riflessa sul fondo s'imprime indelebile il mondo e sulla mia faccia riflessa sul fondo del mondo ricordo le rughe
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LA TRISTE STORIA DI LUIGI SENZA RIME - FLAVIO PIRINI LUIGI È UN UOMO ONESTO DI QUELLI CHE DAL BENZINAIO SCENDONO DALL’AUTO O CHE RINGRAZIANO DI CONTINUO IL CAMERIERE CHE ESSER SERVITI LI METTE UN PO’ A DISAGIO PERCHÉ NON SI SENTONO SIGNORI LUIGI È UN UOMO ONESTO NEL '58 QUANDO ENTRA IN FABBRICA È UNO DEI MIGLIORI A SALDAR TUBI DI QUELLO È ORGOGLIOSO E RINGRAZIA I CALCI IN CULO DI SUO PADRE QUANDO SBAGLIA E UN TUBO DIETRO L’ALTRO TUTTI IN FILA A SEGNARE IL TEMPO, FABBRICA CLESSIDRA LUIGI È UN UOMO ONESTO È FAMOSO PER UN GIORNO NEL QUARTIERE QUELLA VOLTA LUI DIFENDE UNA BORSETTA GLI FANNO ANCHE DUE RIGHE CON LA FOTO LUI È IMPACCIATO MA IL SINDACO SORRIDE E GLI SORRIDE ANCHE SILVANA SUL PIAZZALE LO BACIA IN FRETTA PRIMA DI PRENDER LA CORRIERA SI SPOSANO A MARZO IN DISACCORDO CON LA SUOCERA CHE AVREBBE PREFERITO ALTRO PARTITO, ALMENO RAGIONIERE E UN TUBO DIETRO L’ALTRO TUTTI IN FILA A SEGNARE IL TEMPO FABBRICA CLESSIDRA LUIGI È UN UOMO ONESTO NEL '75 CON LA CRISI E TUTTO IL RESTO NON PUÒ LASCIARE IL POSTO AL PRIMOGENITO CON ALTRI MILLE STA IN CASSA INTEGRAZIONE MALEDICE IL MONDO IL PADRONE E PURE IDDIO MA È FORTUNATO, FORSE GRAZIE AL SINDACATO VIENE REINTEGRATO. GUADAGNA UN PO’ MENO MA È CONTENTO LO STESSO PERCHÉ LUI LA FAME L’HA PROVATA E PIUTTOSTO MILLE ANNI IN TUTA BLU E VIA DI NUOVO. CASA E FABBRICA E FABBRICA E CASA E FABBRICA-CASA CHE CI STA PIÙ TEMPO CHE A CASA E CASA-FABBRICA CHE C’È SEMPRE QUALCOSA DA FARE E ORTO SULLA FERROVIA CON LA SIGARETTA IN BOCCA SIGARETTE TUTTE IN FILA COME I TUBI E ODORE DI METALLO NEI POLMONI LUIGI È UN UOMO ONESTO MA HA IL FIGLIO GIOVANE CHE NON PARLA MAI "MA PERCHÉ NON STUDIA O LAVORA COSA FA? GUARDA CHE AL MONDO NESSUNO TI REGALA NIENTE IO ALLA TUA ETÀ … SILVANA PARLACI TE CON QUESTO QUI CHE IO NON CAPISCO COSA VUOLE." E GIÀ RADIOSI SPLENDONO GLI ANNI '80 E LA SPADA TAGLIA LA TESTA AD UNA GENERAZIONE COSì QUEL FIGLIO GLI MUORE D’EROINA “TROPPADOSE” DICE LA VICINA A LUIGI GLIELO DICE UN CARABINIERE SUO COETANEO MA A SILVANA TOCCA DIRLO LUI. AL FUNERALE C’È ANCHE SCOGNAMIGLIO QUEL “TERONE” CHE STAVANO INSIEME A MILITARE PIANGE CHE SEMBRA UN RAGAZZINO CHE LUIGI NON PUÒ, CHE LUI È DEL NORD E PER SILVANA LUIGI NON HA LE PAROLE COSÌ SE NE VA NELL’ORTO SULLA FERROVIA AD ASPETTARE IL PREPENSIONAMENTO E DI QUELLA COSA Lì NON PARLA MAI E UN TUBO DIETRO L’ALTRO TUTTI IN FILA A SEGNARE IL TEMPO FABBRICA CLESSIDRA LUIGI È UN UOMO ONESTO IL FIGLIO GRANDE ADESSO HA DUE BAMBINI LUIGI TIENE LE FOTO DENTRO AL PORTAFOGLI E QUANDO AL BAR GLI CHIEDONO DI FARLE VEDERE FINISCE SEMPRE CHE POI PAGA DA BERE INTANTO MOSTRA LE FOTO UN PO’ SGUALCITE PECCATO CI SI VEDA SOLO ALLE FESTE COMANDATE E UN TUBO DIETRO L’ALTRO TUTTI IN FILA A SEGNARE IL TEMPO FABBRICA CLESSIDRA HA UN FILMINO DELLE VACANZE IN VALTELLINA CON SILVANA CHE SORRIDE COME UNA BAMBINA POI SI VEDE LUI CON IL BICCHIERE IN MANO CANTA E HA UN SACCO DI CAPELLI CHE SBRONZA QUELLA VOLTA E CHE CORO! PECCATO CHE NON CI SIA IL SONORO LO GUARDA SPESSO MA DA SOLO PERCHÉ PIANGE È DIVENTATO UN EMOTIVO COME I VECCHI POI LITIGA CON SILVANA DALLA CUCINA PERCHÉ IL DOTTORE HA DETTO CHE NON PUÒ FUMARE MA SE UN UOMO NON LAVORA E NON FUMA… LUIGI È UN UOMO ONESTO DI QUELLI CHE DICONO BUONGIORNO E BUONASERA CHE SE INCONTRANO UNA DONNA SI TOLGONO IL CAPPELLO CHE SI ALZANO ALLE SEI DA CINQUANTANNI PERCHÉ NON SI SENTONO SIGNORI ED ESSERE SERVITI LI METTE UN PO’ A DISAGIO
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Piove sempre sul bagnato e ormai diamo per scontato che non cambi questo stato di cose Piove sempre sul bagnato e oramai è risaputo è evidente ha già piovuto sulla mia età Si tira avanti ma con difficoltà mi frugo nella tasca è sempre più vuota Ma non demordo resto dritto anche se piove fitto fitto mi si è rotto anche l’ombrello che eri tu Piove sempre sul bagnato non me ne sono ancora andato da questo martoriato paese si lo so non ho chiamato certo non m’hai più sentito non che tu m’abbia cercato mai più Non è che poi stia male a parte l’ulcera duodenale che mi prende quando leggo il giornale Sei mesi che non lavoro un anno che non mi innamoro una vita che aspetto un po’ di decoro Ma ormai sono abituato il temporale è già passato si riflette sul selciato la mia vita
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no global 03:33
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baci di dama 02:43
Finisco i tuoi baci di dama, sostituisco al rasoio la lama per farmi la barba di te. Mi vesto, mi spazzo, mi stiro. L’anello, un vezzo, a zaffiro ma dei più grossi che c’è. Ma non serve rieccoti qua piccola serpe lasciata a metà. Pensaci, dormici su l’amore non da libertà. Ti vedo l’anima, sei troppo bella l’intimo immondo che non favella cancella, le mie virtù. Eppure sorella, gemella divina di stella cometa fantina proteggerti devo da me. Ti ho già sparato una volta, d’acqua non n’è passata poi molta allora non ci sono “se” proteggerti devo da me.
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il ponte 02:37
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La mia famiglia - Flavio Pirini la mia famiglia sono nell'ordine te li scandisco cosi che tu possa ricordare prendere nota visto che oggi pare vada dichiarato se sei parte dello stato ed ecco allora l'inventario del mio bagaglio in ogni dettaglio da passare al vaglio che decida dunque questa santa commissione se siam figli di dio o della perdizione il mio adorato padre la mia adorata madre due veri fratelli e una cerchia di fratelli veri un po’ di zii, e poi cugini due clandestini ed una selva di altri bambini i miei amici tunisini che si venderebbero i calzini per darmi da mangiare se ti pare tanto per incominciare sono la mia famiglia la mia famiglia non è chi decidi tu poi c'è mario che sembrava il più sfortunato figlio della fretta di uno che se ne era andato la madre lavorava con due amiche che facevano le suore con i figli dei dottori così nacque che ci aveva tre sorelle, ma tre madri così belle da non credere e stavan così bene e gli davan tanto amore che anch'io avrei voluto esser figlio di una suora e di un dottore la mia famiglia ci ha tre nonni e sei cognati gli amanti di sabina invece non li ho mai contati arturo col suo cane che esce tutte le sere due pecore nere più lo scemo di famiglia che son io la mia famiglia sono i miei adorati figli la mia famiglia sono le mie adorate mogli la mia famiglia è larga è stretta la mia famiglia che non sta mai zitta la mia famiglia non è chi decidi tu la mia famiglia si vuole bene è questo che la tiene insieme è un fragile accordo che regge senza bisogno di nessuna legge che dica qual è la mia famiglia non è la mia famiglia è casuale e dipende dalla vita ti può andare bene ti può andare male cambia si sveste è fortuna è fatalità la mia famiglia è una possibilità è ogni finestra accesa della città la mia famiglia è realtà
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non ti cago 02:54
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Intervista con la Terra - Flavio Pirini Son seduto al bar di Piazza del Mercato, che ti vedo passare la signora Terra. Oh bella! Quest’occasione non me la lascio scappare di farle qualche domanda. - Signora Terra! Signora come sta? - Lei chi è? - Sono della Voce Fuori Campo, è un giornale... - Un giornalista. Ma è sicuro? Erano anni che non ne vedevo in circolazione. E poi, cosa vuole, oramai mi hanno dimenticata. - Ma cosa dice signora Terra. Tutti la ricordano, bellissima come sempre e anzi, io la trovo in splendida forma. - Eh ragazzo mio, una volta! Una volta sì ero tutta un vulcano. Ora son piena di dolori. La schiena. Ho tutta la dorsale oceanica che mi fa un male! Ma lo sa che non mi posso più sedere che ci ho un deserto scottato qui alle natiche?! Senza contare che ci ho tutta la foresta irritata. Che si dirada! Che ho provato anche con gli sciacqui ma non funziona. - Oh signora mi spiace. Ma si sta curando? - Mah! Son nelle mani di uno, ma fa il fatalista. Poi dice che ha un sacco di cose da fare, che deve essere in mille posti contemporaneamente, che non ci ha tempo e mi liquida. “Terra sei e terra tornerai” mi ha detto. Fa lo spiritoso. Intanto io ho la pressione ballerina e la temperatura che va su e giù come le pare. Un momento ho i brividi e un altro le vampate. - Beh signora, mi perdoni, ma le vampate saranno normali no? - Eh bravo! È arrivato lui a dirmi che son vecchia. No. No. C’è qualcosa che non va. Vabbè invecchiare, ma non così in fretta. Prima non era mica così. Adesso ho la pelle tutta rovinata, tutta secca, non respira. E l’intestino? Ogni volta è un terremoto! E poi son sempre sudata sotto i poli. Sudore freddo capisce. E, mi scusi eh, ma puzzo. Eoooh, un odore ma un odore. Ma si rende conto? Io, che puzzo! Secondo lei è normale? - Ma non so, forse è passeggero. - No, no, secondo me ho preso qualcosa. Mi prude dappertutto, continuamente, un prurito! Saranno i pidocchi. Sì, sì, ho preso i pidocchi. O le pulci non lo so, ma qualcosa. Secondo me son le pulci. Ma lo sa cosa le dico? Che io adesso vado a casa, faccio un po’ di vapori, poi mi faccio una bella glaciazione e le faccio secche tutte queste pulci maledette. E se non funziona m’inaridisco. Come mia sorella Venere. Quella non fa niente da mane a sera fuorché specchiarsi nel sole. Faccio anch’io così. Faccio il pianeta secco. La signora di ghiaccio che ne so. Il fossile gigante. Fino a che le pulci non se ne vanno, poi si vedrà. La saluto. - Beh, signora… allora buona fortuna…. - A lei, mio caro, a lei…!
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vado a nord 03:41
Vado a nord - Flavio Pirini autostrada ore che piove mille auto mille menti persone sole autostrada le solite code ho nel cervello qualche cosa che... ...esplode il mio desiderio di fuga triste o felice sto cercando una scusa se sia giusto oppure no sento il cuore un po’ più libero di di andare dove poi sarà per colpa di questa radio sarà soltanto colpa mia o è questa vita che non mi va la solitudine vado a nord, vado a sentire il vento su di me vado a nord, a riempirmi gli occhi di spazio e di blu in fondo non è poi molto lontano sarò a casa certo prima di domani nessuno se ne accorgerà e avrò appuntato un fiore all’anima ne ho bisogno sai sarà per colpa di questa radio sarà soltanto fantasia o è questa vita che non mi va la solitudine vado a nord, vado a sentire nuovi odori e suoni vado a nord, verso l’energia che l’ignoto ti da

about

A PEZZI
esecuzioni (voce e chitarra acustica), musiche e testi di Flavio Pirini
registrato e masterizzato da Franco Fiume a Riverrecords Studio – Milano – Italy
Riverrecords2009

credits

released December 1, 2008

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about

Flavio Pirini Milano, Italy

Cantautore, attore. Scrive canzoni serie anche allegre e canzoni comiche anche amare.

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