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la scodella
05:03
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E invece le ho dimenticate
le tue sigarette
Le ho lasciate sul tavolo
con le cose non dette
Insieme alle emozioni
lasciate cadere
alle buone intenzioni
dentro al bicchiere
Come sarò da vecchio
se mai ci arriverò
starò lì con l’orecchio teso
ai rumori del bar
poi scriverò una lettera
in piedi in mezzo al vicolo
e aspetterò la tua risposta
sarebbe già un miracolo
Mi sembra già ridicolo
Non serve a niente perdersi
ad aspettar mattino
e credersi dei gran signori
a bere birra al baracchino
A vivere a milano
vien solo freddo nelle ossa
non serve a niente il vino
nella scatola di latta ti ho già messa
Più cerco di essere chiaro
più criptico il lessico inciampa da sé
più voglio bere e più è amaro
il calice della virtù
Così nell’incendio il fumo più acre
fa da cortina a una vita mediocre
e mentre intorno scompare la luce
si spegne anche l’ultima brace
Ma ecco si riga di sole
il muro della cucina
dolce come una malinconia
te lo ricordi quand’eri bambina
Il gatto passa sotto la tapparella
il pane si inzuppa nella scodella
e sulla faccia riflessa sul fondo
s'imprime indelebile il mondo
e sulla mia faccia riflessa sul fondo
del mondo ricordo le rughe
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2. |
so che non so
02:29
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3. |
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LA TRISTE STORIA DI LUIGI SENZA RIME - FLAVIO PIRINI
LUIGI È UN UOMO ONESTO
DI QUELLI CHE DAL BENZINAIO SCENDONO DALL’AUTO
O CHE RINGRAZIANO DI CONTINUO IL CAMERIERE
CHE ESSER SERVITI LI METTE UN PO’ A DISAGIO
PERCHÉ NON SI SENTONO SIGNORI
LUIGI È UN UOMO ONESTO
NEL '58 QUANDO ENTRA IN FABBRICA
È UNO DEI MIGLIORI A SALDAR TUBI
DI QUELLO È ORGOGLIOSO E RINGRAZIA
I CALCI IN CULO DI SUO PADRE QUANDO SBAGLIA
E UN TUBO DIETRO L’ALTRO TUTTI IN FILA
A SEGNARE IL TEMPO, FABBRICA CLESSIDRA
LUIGI È UN UOMO ONESTO
È FAMOSO PER UN GIORNO NEL QUARTIERE
QUELLA VOLTA LUI DIFENDE UNA BORSETTA
GLI FANNO ANCHE DUE RIGHE CON LA FOTO
LUI È IMPACCIATO MA IL SINDACO SORRIDE
E GLI SORRIDE ANCHE SILVANA SUL PIAZZALE
LO BACIA IN FRETTA PRIMA DI PRENDER LA CORRIERA
SI SPOSANO A MARZO IN DISACCORDO CON LA SUOCERA
CHE AVREBBE PREFERITO ALTRO PARTITO, ALMENO RAGIONIERE
E UN TUBO DIETRO L’ALTRO TUTTI IN FILA
A SEGNARE IL TEMPO FABBRICA CLESSIDRA
LUIGI È UN UOMO ONESTO
NEL '75 CON LA CRISI E TUTTO IL RESTO
NON PUÒ LASCIARE IL POSTO AL PRIMOGENITO
CON ALTRI MILLE STA IN CASSA INTEGRAZIONE
MALEDICE IL MONDO IL PADRONE E PURE IDDIO
MA È FORTUNATO, FORSE GRAZIE AL SINDACATO
VIENE REINTEGRATO. GUADAGNA UN PO’ MENO MA
È CONTENTO LO STESSO PERCHÉ LUI LA FAME L’HA PROVATA
E PIUTTOSTO MILLE ANNI IN TUTA BLU
E VIA DI NUOVO.
CASA E FABBRICA E FABBRICA E CASA
E FABBRICA-CASA CHE CI STA PIÙ TEMPO CHE A CASA
E CASA-FABBRICA CHE C’È SEMPRE QUALCOSA DA FARE
E ORTO SULLA FERROVIA CON LA SIGARETTA IN BOCCA
SIGARETTE TUTTE IN FILA COME I TUBI
E ODORE DI METALLO NEI POLMONI
LUIGI È UN UOMO ONESTO
MA HA IL FIGLIO GIOVANE CHE NON PARLA MAI
"MA PERCHÉ NON STUDIA O LAVORA COSA FA?
GUARDA CHE AL MONDO NESSUNO TI REGALA NIENTE
IO ALLA TUA ETÀ …
SILVANA PARLACI TE CON QUESTO QUI
CHE IO NON CAPISCO COSA VUOLE."
E GIÀ RADIOSI SPLENDONO GLI ANNI '80
E LA SPADA TAGLIA LA TESTA AD UNA GENERAZIONE
COSì QUEL FIGLIO GLI MUORE D’EROINA
“TROPPADOSE” DICE LA VICINA
A LUIGI GLIELO DICE UN CARABINIERE SUO COETANEO
MA A SILVANA TOCCA DIRLO LUI.
AL FUNERALE C’È ANCHE SCOGNAMIGLIO
QUEL “TERONE” CHE STAVANO INSIEME A MILITARE
PIANGE CHE SEMBRA UN RAGAZZINO
CHE LUIGI NON PUÒ, CHE LUI È DEL NORD
E PER SILVANA LUIGI NON HA LE PAROLE
COSÌ SE NE VA NELL’ORTO SULLA FERROVIA
AD ASPETTARE IL PREPENSIONAMENTO
E DI QUELLA COSA Lì NON PARLA MAI
E UN TUBO DIETRO L’ALTRO TUTTI IN FILA
A SEGNARE IL TEMPO FABBRICA CLESSIDRA
LUIGI È UN UOMO ONESTO
IL FIGLIO GRANDE ADESSO HA DUE BAMBINI
LUIGI TIENE LE FOTO DENTRO AL PORTAFOGLI
E QUANDO AL BAR GLI CHIEDONO DI FARLE VEDERE
FINISCE SEMPRE CHE POI PAGA DA BERE
INTANTO MOSTRA LE FOTO UN PO’ SGUALCITE
PECCATO CI SI VEDA SOLO ALLE FESTE COMANDATE
E UN TUBO DIETRO L’ALTRO TUTTI IN FILA
A SEGNARE IL TEMPO FABBRICA CLESSIDRA
HA UN FILMINO DELLE VACANZE IN VALTELLINA
CON SILVANA CHE SORRIDE COME UNA BAMBINA
POI SI VEDE LUI CON IL BICCHIERE IN MANO
CANTA E HA UN SACCO DI CAPELLI
CHE SBRONZA QUELLA VOLTA E CHE CORO!
PECCATO CHE NON CI SIA IL SONORO
LO GUARDA SPESSO MA DA SOLO PERCHÉ PIANGE
È DIVENTATO UN EMOTIVO COME I VECCHI
POI LITIGA CON SILVANA DALLA CUCINA
PERCHÉ IL DOTTORE HA DETTO CHE NON PUÒ FUMARE
MA SE UN UOMO NON LAVORA E NON FUMA…
LUIGI È UN UOMO ONESTO
DI QUELLI CHE DICONO BUONGIORNO E BUONASERA
CHE SE INCONTRANO UNA DONNA SI TOLGONO IL CAPPELLO
CHE SI ALZANO ALLE SEI DA CINQUANTANNI
PERCHÉ NON SI SENTONO SIGNORI
ED ESSERE SERVITI LI METTE UN PO’ A DISAGIO
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4. |
ferrari verde
04:18
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5. |
piove sempre sul bagnato
03:52
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Piove sempre sul bagnato
e ormai diamo per scontato
che non cambi questo stato
di cose
Piove sempre sul bagnato
e oramai è risaputo
è evidente ha già piovuto
sulla mia età
Si tira avanti ma
con difficoltà
mi frugo nella tasca è sempre
più vuota
Ma non demordo resto dritto
anche se piove fitto fitto
mi si è rotto anche l’ombrello
che eri tu
Piove sempre sul bagnato
non me ne sono ancora andato
da questo martoriato
paese
si lo so non ho chiamato
certo non m’hai più sentito
non che tu m’abbia cercato
mai più
Non è che poi stia male
a parte l’ulcera duodenale
che mi prende quando leggo
il giornale
Sei mesi che non lavoro
un anno che non mi innamoro
una vita che aspetto un po’
di decoro
Ma ormai sono abituato
il temporale è già passato
si riflette sul selciato
la mia vita
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6. |
no global
03:33
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7. |
via dei gramsci
03:51
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8. |
baci di dama
02:43
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Finisco i tuoi baci di dama,
sostituisco al rasoio la lama
per farmi la barba di te.
Mi vesto, mi spazzo, mi stiro.
L’anello, un vezzo, a zaffiro
ma dei più grossi che c’è.
Ma non serve rieccoti qua
piccola serpe lasciata a metà.
Pensaci, dormici su
l’amore non da libertà.
Ti vedo l’anima, sei troppo bella
l’intimo immondo che non favella
cancella, le mie virtù.
Eppure sorella, gemella divina
di stella cometa fantina
proteggerti devo da me.
Ti ho già sparato una volta,
d’acqua non n’è passata poi molta
allora non ci sono “se”
proteggerti devo da me.
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9. |
il ponte
02:37
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10. |
stavo per dirtelo
03:24
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11. |
decreto famiglia
05:02
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12. |
la mia famiglia
02:35
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La mia famiglia - Flavio Pirini
la mia famiglia
sono nell'ordine
te li scandisco cosi che tu possa ricordare
prendere nota
visto che oggi pare
vada dichiarato se sei parte dello stato
ed ecco allora l'inventario del mio bagaglio
in ogni dettaglio da passare al vaglio
che decida dunque questa santa commissione
se siam figli di dio o della perdizione
il mio adorato padre
la mia adorata madre
due veri fratelli e una cerchia di fratelli veri
un po’ di zii, e poi cugini
due clandestini ed una selva di altri bambini
i miei amici tunisini che si venderebbero i calzini per darmi da mangiare
se ti pare tanto per incominciare
sono la mia famiglia
la mia famiglia non è chi decidi tu
poi c'è mario che sembrava il più sfortunato
figlio della fretta di uno che se ne era andato
la madre lavorava con due amiche che facevano le suore con i figli dei dottori
così nacque che ci aveva tre sorelle, ma tre madri così belle da non credere
e stavan così bene e gli davan tanto amore che anch'io avrei voluto esser figlio di una suora e di un dottore
la mia famiglia ci ha tre nonni e sei cognati
gli amanti di sabina invece non li ho mai contati
arturo col suo cane che esce tutte le sere
due pecore nere più lo scemo di famiglia che son io
la mia famiglia sono i miei adorati figli
la mia famiglia sono le mie adorate mogli
la mia famiglia è larga è stretta
la mia famiglia che non sta mai zitta
la mia famiglia non è chi decidi tu
la mia famiglia si vuole bene
è questo che la tiene insieme
è un fragile accordo che regge
senza bisogno di nessuna legge
che dica qual è
la mia famiglia non è
la mia famiglia è casuale e dipende dalla vita
ti può andare bene ti può andare male
cambia si sveste è fortuna è fatalità
la mia famiglia è una possibilità
è ogni finestra accesa della città
la mia famiglia è realtà
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13. |
non ti cago
02:54
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14. |
intervista con la terra
02:28
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Intervista con la Terra - Flavio Pirini
Son seduto al bar di Piazza del Mercato, che ti vedo passare la signora Terra. Oh bella! Quest’occasione non me la lascio scappare di farle qualche domanda.
- Signora Terra! Signora come sta?
- Lei chi è?
- Sono della Voce Fuori Campo, è un giornale...
- Un giornalista. Ma è sicuro? Erano anni che non ne vedevo in circolazione. E poi, cosa vuole, oramai mi hanno dimenticata.
- Ma cosa dice signora Terra. Tutti la ricordano, bellissima come sempre e anzi, io la trovo in splendida forma.
- Eh ragazzo mio, una volta! Una volta sì ero tutta un vulcano. Ora son piena di dolori. La schiena. Ho tutta la dorsale oceanica che mi fa un male! Ma lo sa che non mi posso più sedere che ci ho un deserto scottato qui alle natiche?! Senza contare che ci ho tutta la foresta irritata. Che si dirada! Che ho provato anche con gli sciacqui ma non funziona.
- Oh signora mi spiace. Ma si sta curando?
- Mah! Son nelle mani di uno, ma fa il fatalista. Poi dice che ha un sacco di cose da fare, che deve essere in mille posti contemporaneamente, che non ci ha tempo e mi liquida. “Terra sei e terra tornerai” mi ha detto. Fa lo spiritoso. Intanto io ho la pressione ballerina e la temperatura che va su e giù come le pare. Un momento ho i brividi e un altro le vampate.
- Beh signora, mi perdoni, ma le vampate saranno normali no?
- Eh bravo! È arrivato lui a dirmi che son vecchia. No. No. C’è qualcosa che non va. Vabbè invecchiare, ma non così in fretta. Prima non era mica così. Adesso ho la pelle tutta rovinata, tutta secca, non respira. E l’intestino? Ogni volta è un terremoto! E poi son sempre sudata sotto i poli. Sudore freddo capisce. E, mi scusi eh, ma puzzo. Eoooh, un odore ma un odore. Ma si rende conto? Io, che puzzo! Secondo lei è normale?
- Ma non so, forse è passeggero.
- No, no, secondo me ho preso qualcosa. Mi prude dappertutto, continuamente, un prurito! Saranno i pidocchi. Sì, sì, ho preso i pidocchi. O le pulci non lo so, ma qualcosa. Secondo me son le pulci. Ma lo sa cosa le dico? Che io adesso vado a casa, faccio un po’ di vapori, poi mi faccio una bella glaciazione e le faccio secche tutte queste pulci maledette. E se non funziona m’inaridisco. Come mia sorella Venere. Quella non fa niente da mane a sera fuorché specchiarsi nel sole. Faccio anch’io così. Faccio il pianeta secco. La signora di ghiaccio che ne so. Il fossile gigante. Fino a che le pulci non se ne vanno, poi si vedrà. La saluto.
- Beh, signora… allora buona fortuna….
- A lei, mio caro, a lei…!
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15. |
vado a nord
03:41
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Vado a nord - Flavio Pirini
autostrada ore che piove
mille auto mille menti persone sole
autostrada le solite code
ho nel cervello qualche cosa che...
...esplode il mio desiderio di fuga
triste o felice sto cercando una scusa
se sia giusto oppure no
sento il cuore un po’ più libero di
di andare dove poi
sarà per colpa di questa radio
sarà soltanto colpa mia
o è questa vita che non mi va
la solitudine
vado a nord, vado a sentire il vento su di me
vado a nord, a riempirmi gli occhi di spazio e di blu
in fondo non è poi molto lontano
sarò a casa certo prima di domani
nessuno se ne accorgerà
e avrò appuntato un fiore all’anima
ne ho bisogno sai
sarà per colpa di questa radio
sarà soltanto fantasia
o è questa vita che non mi va
la solitudine
vado a nord, vado a sentire nuovi odori e suoni
vado a nord, verso l’energia che l’ignoto ti da
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Flavio Pirini Milano, Italy
Cantautore, attore. Scrive canzoni serie anche allegre e canzoni comiche anche amare.
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